Di seguito il racconto di Strato Illiano, della sua Kick the Coast e della sua super-prestazione: 17h 47m per coprire i 224 km con 1405 m D+:
“Cecina, è notte fonda, guardo l’orologio, sono le h.2,30 di sabato 6 Ottobre 2018 , ho tagliato il traguardo, piove, finalmente una grossa luce, è un bar, un grande bar di nome Caffelatte pieno di giovani, mi fermo per mangiare e soprattutto per bere qualcosa di caldo, sono bagnato zuppo, al mio avvento da un gruppetto di giovani incuriositi e sbigottiti si stacca una ragazza che spontaneamente mi chiede, mi parla, vuole sapere…un momento, dico io, datemi il tempo di consumare qualcosa, sono esausto. Sono partito ieri l’altro da Prato col mio bagaglio e ho preso tre treni per arrivare alla partenza, ho “dormito” in una palestra messa a disposizione dalla Polisportiva di Capalbio, si parte insieme ad altri per un percorso estremo di km 236 su strade miste, e questo è il mio mezzo, un monopattino. Complimenti e strette di mano, mentre gli sguardi mi accompagnavano alla porta esco inorgoglito ma pensieroso, finalmente trovo un albergo, sveglio il portiere di notte che meravigliato nel vedermi mi chiede i documenti di routine, sono passate da poco le h3,00, seguita a piovere, entro in camera quasi barcollando, gli occhi mi bruciano, il corpo tremante, finalmente mi infilo in una vasca da bagno con acqua calda e sali profumati. Sdraiato sul soffice letto il pensiero dell’impresa mi pervade l’animo, ho vinto, ho vinto la sfida, ce l’ho fatta!
I Raggi di sole che entrano nella stanza mi annunciano un cielo finalmente sereno ricordandomi che il viaggio iniziato dalla mia Prato non è terminato, scendo per fare colazione e trovo quell’angelo nelle vesti della signora Maria Turra, organizzatrice della manifestazione sportiva assieme a Maria Teresa Franchi partecipante, che mi accompagneranno alla Stazione con il bagaglio di scorta. Oggi a distanza di ore e ore ancora rivivo quei momenti che rimarranno indelebili nella mia mente per lungo tempo, una soddisfazione immensa, ringrazio gli organizzatori nelle persone di Sebastian Schweizer e Maria sopra citata e coloro che hanno seguito e apprezzato la mia impresa sportiva, fra cui senz’altro il mio caro amico Maurizio Felici e dedico a mia madre Maryse Porezcome già annunciato in precedenza questa vittoria nella vita. Grazie. ❤”
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